Nella gremita sala degli specchi (circa settanta presenti) dell’Albergo Italia si è svolta sabato 14 Novembre a Novara la presentazione del libro “Ezio Maria Gray: un Italiano fedele alla Patria”, prima biografia del patriota e uomo di cultura novarese pubblicata dalla Edizioni Ritter di Milano in collaborazione con l’Associazione Memento e il Centro Studi Ezio Maria Gray.
L’incontro ha visto l’intervento del giovane autore, Valerio Zinetti, e di due altri relatori che hanno entusiasmato il pubblico: lo storico e giornalista Luciano Garibaldi e Rosanna Rapellini (classe 1924, militò nel Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana).

Luciano Garibaldi ha ricordato il proprio incontro personale con Ezio Maria Gray, nel lontano 1960, quando il giovane Garibaldi scriveva su “Il Roma” di Napoli: “Gray aveva allora 75 anni, essendo nato a Novara nel 1885. Sapevo poco di lui, data anche la notevole differenza d’età. Appresi così, prima di tutto, ch’era stato volontario di tre guerre (la prima guerra Mondiale, la guerra d’Africa e la guerra di Spagna) e pluridecorato: il che rappresenta già un eloquente biglietto da visita, quanto ad abnegazione e coraggio personale”, e dopo avere tratteggiato un excursus biografico del personaggio ha ricordato un aneddoto: “Ezio Maria Gray morì a Roma, all’età di 84 anni, nel 1969. Una quindicina d’anni dopo, durante le mie ricerche per il libro «Mussolini e il Professore», biografia del ministro dell’Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini, mi imbatterò in una lettera autografa inviata da Gray al ministro nel 1937. Era per restituirgli 500 lire, inviategli a titolo di compenso per una sua conferenza tenuta all’Istituto di cultura fascista di La Spezia. «Caro Biggini», scriveva il «gerarca» Gray, «mi avete già pagato il treno e l’albergo. Per cui, non voglio altro».”

Valerio Zinetti, autore del libro ha invece evidenziato i motivi per cui oggi la memoria storica di Ezio Maria Gray deve essere difesa e portata ad esempio alle giovani generazioni: il patriottismo e l’opera culturale, con una particolare attenzione ai meriti di Gray verso la città di Novara. Infatti “La vita di Ezio Maria Gray – ha esordito l’autore – è riassunta in quello che fu il motto della sua vita, messo nero su bianco nel 1911 quando – a soli 26 anni fresco dell’adesione all’Associazione Nazionalista Italiana – partì volontario per la Libia: “Con la Nazione sempre, contro la Nazione mai”. Una consegna alla quale Gray tenne fede combattendo coi Bersaglieri a Sciara Sciat in Libia, con le Fanterie sarde sul Piave durante la Grande Guerra, nella resistenza anticomunista colmata con la sua partecipazione alla Marcia su Roma nel 1922, aderendo alla Repubblica Sociale Italiana per difendere la civiltà italiana ed europea contro l’invasore americano, e non arrendendosi dopo la guerra contribuendo alla fondazione del Movimento Sociale Italiano”. Ma per la città di Novara “Ezio Maria Gray è stato un Eroe pluridecorato della Grande Guerra e un uomo di cultura”: dopo la lettura delle motivazioni delle decorazioni militari (una medaglia di bronzo e una d’argento al valore militare) è stato ricordato che Gray “Fu presidente della Società Storica Novarese e della Biblioteca Civica Negroni. Promosse la restaurazione del complesso monumentale del Broletto nel 1934 e lo svolgimento proprio al Broletto di numerosi convegni di storia piemontese di alto spessore culturale, donò alla biblioteca cittadina trentamila dei suoi volumi, meritando la menzione del suo nome sulla targa dei benefattori e dei donatori ancora oggi presente nell’istituto bibliotecario. “Andare verso il popolo con la cultura” diceva Gray, affermando che la cultura non poteva essere privilegio delle classi ricche e rimarcando il ruolo che dovevano avere le biblioteche civiche”. E infatti, nel 2009 il vicino Comune di Turbigo (in provincia di Milano) ha dedicato una via a Ezio Maria Gray proprio come riconoscimento della donazione della sua biblioteca personale alla biblioteca cittadina, avvenuta dopo la sua morte. “Sarebbe giusto – conclude l’autore – che anche la città di Novara dia un riconoscimento pubblico con l’intitolazione di una via o di un cippo a Ezio Maria Gray, per meriti patriottici e culturali”.

Infine, l’Ausiliaria Rosanna Rapellini (alla quale il libro è dedicato) ha ricordato il messaggio che l’incontro su Ezio Maria Gray voleva infondere nei cuori dei numerosi presenti accorsi a rendere omaggio al politico novarese: “ Ho vissuto in un’epoca in cui l’Italia era una Nazione ammirata e all’avanguardia. Ricordate ai vostri figli il bene supremo della Patria Italiana, che oggi le scuole non insegnano più”.

 

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