UGO PEPE

Nato a Gaeta nel 1901, nipote dell’eroe risorgimentale Guglielmo Pepe, figlio dell’Ammiraglio Gabriele, Comandante della piazza di Venezia durante la guerra e dopo, frequenta il Collegio Militare di Roma e poi si iscrive alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Fascista e squadrista da subito, prima a Venezia e poi a Milano, viene più volte ferito e arrestato, finchè, in un agguato comunista, il 22 aprile del ’22, è colpito a morte e spira il 24. Per dare un’idea della sua popolarità e considerazione, nonostante la giovane età, tra i fascisti milanesi, basti dire che Mussolini in persona si recherà due volte al suo capezzale durante i due giorni di agonia, parteciperà al funerale e terrà l’orazione funebre, che così conclude: “Addio, o compagno ! Questa parola mi strazia profondamente perché ho raccolto, si può dire, il tuo ultimo anelito di vita. Ma tu vivi in noi, ma tu ci precedi, tu ci insegni, tu ci sproni a compiere ora e sempre con nobiltà, con purezza, con sincerità, il nostro dovere verso la Patria e verso il fascismo”. La cerimonia poi così prosegue: “Al termine, il Capitano Gatti (sarà ucciso nel ’47 dalla Volante Rossa ndr), Comandante le squadre di Milano, venuto a porsi al fianco del Duce, ordina: “Fascisti, in ginocchio !”.  La folla si piega e si genuflette….. Il raccoglimento dura alcuni minuti: il Comandante delle squadre lancia ancora un ordine e la folla fascista riprende la sua rigida posizione di attenti. Il Capitano Gatti grida: “Camerata Ugo Pepe !”  “Presente !” rispondono ventimila voci e ventimila braccia si levano in alto. Poi si leva il canto di vita e di battaglia: “Giovinezza, Giovinezza”.