MARGHERITA KAISER PARODI ORLANDO, LA DONNA DI REDIPUGLIA

Margherita Kaiser Parodi Orlando (Roma, 16 Maggio 1897 – Trieste, 1° Dicembre 1918)

Margherita, figlia di Maria Orlando e nipote di Luigi Orlando, appartiene alla terza generazione della famiglia imprenditoriale Orlando. La madre, sposata con Giuseppe Kaiser, benestante livornese di origine tedesca, ottenne, allo scoppio della prima guerra mondiale, l’italianizzazione del cognome, assumendo anche quello della nonna, ovvero Parodi.
Margherita Kaiser Parodi nacque a Roma il 16 maggio 1897.
Decise di arruolarsi volontaria appena diciottenne partendo con la madre Maria e la sorella Olga per l’ Ospedale CRI di Cividale nel Friuli, alle dipendenze dell’ Invitta Terza Armata del Duca D’Aosta.

Il 19 maggio 1917 venne coinvolta in un bombardamento con l’ospedale mobile n. 2 di Pieris, nel goriziano. Nonostante la violenza dell’azione di fuoco austriaca, rimase al suo posto, prestando cure immediate ai militari feriti. Per il suo comportamento, la sua abnegazione e lo spirito di umana fratellanza verso i fanti italiani, lo Stato Maggiore del Regio Esercito le conferì la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “per essere rimasta serena al suo posto a confortare gli infermi affidati alle sue cure, mentre il nemico bombardava la zona dove era situato l’ospedale cui era addetta”.

La giovane Margherita rimase al suo posto fino alla fine della guerra, assaporando così il sapore della vittoria tanto sperata. La fine del conflitto, però, coincise con lo scoppio dell’epidemia di spagnola, una grave forma di influenza che causò dal 1917 al 1920 decine di milioni di morti in tutti i continenti. Nonostante l’elevato rischio di contagio, Margherita Parodi rimase nuovamente accanto ai soldati gravemente ammalati: la fatica, il freddo e le veglie di notte ai letti dei moribondi ne fiaccarono il fisico e ne compromisero lo stato di salute, tanto che il 1° dicembre 1918 restò vittima del morbo nell’ospedale di Trieste.

Di fronte al Sacrario Militare, sul Colle Sant’Elia, tra i numerosi monumenti in pietra e marmo, si trova anche quello in memoria delle Crocerossine cadute

“A noi, tra bende, fosti di carità l’ancella; morte tra noi ti colse, resta con noi, sorel