ANGELO RIDONE

ANGELO RIDONE
Casalino (Novara) 1/10/1895 – Vercelli 9/7/1922

Nato a Casalino il 1 ottobre 1895 e morto il 9 luglio 1922.
Agricoltore, combattente e fascista della prima ora, per lieto della recente famiglia che si era costituita, operava nella squadra d’azione di Casalino contro i sobillatori bolscevichi. Nel pomeriggio del 9 luglio 1922, accorso al grido di un ragazzo dei suoi che i soverchiatori rossi avevano percosso strappandogli un nastro tricolore, fu steso in mezzo alla via da tre colpi di rivoltella. Spirò la notte stessa all’ospedale di Vercelli, lasciando a piangerlo la moglie giovanissima e un bimbo di pochi mesi.
Dal suo martirio ha avuto inizio – con Luigi Coppa – il movimento di ricossa che liberò la Provincia “rossa” dal giogo bolscevico[1].

Agricoltore, entrò fra i primi nelle file del fascismo e nelle squadre d’azione. Nel pomeriggio del 9 luglio 1922 accorse in aiuto di un ragazzo, percosso da alcuni sovversivi che gli avevano strappato il nastrino tricolore, che portava all’occhiello. Nel tafferuglio che ne seguì il Ridone venne colpito mortalmente da tre colpi di rivoltella, decedendo durante la notte all’ospedale di Vercelli[2].

[1] Partito Nazionale Fascista – Federazione dei Fasci di Combattimento Novara, “Biografie di Caduti per la Rivoluzione”, Stabilimento Tipografico Cattaneo, 1936 – XIV, p. 22

[2] Circolo Filippo Corridoni, “Per l’Italia. I Caduti per la Causa Nazionale (1919-1932)”, Edizioni Campo di Marte, Parma, 2002, p. 152