27 Settembre 2011: NINO ARENA.

Nino Arena .Volontario nella R.S.I. a 16 anni, come allievo pilota, sarà poi paracadutista, combattendo in Venezia Giulia fino al termine del conflitto. Dopo la fine della guerra, si formerà professionalmente nell’ambito delle riviste specializzate aeronautiche. In seguito, passerà a collaborare con Time/Life Italian Section e alla direzione di periodici come giornalista-pubblicista, con collaborazioni alla Rivista Aeronautica, ALI nuove, Inteconair, Folgore, Alata, J.P.4, Aerofan, IARB, Rivista Militare, Controstoria, Il Carabiniere e Storia Modellismo. Sarà addetto stampa, condirettore della rivista Folgore e consulente aeronautico.

 

. “…La ragione vera ed ultima della nostra attività è un bisogno che nasce dalle più oscure e profonde scaturigini dello spirito e della vita, e questi uomini non sono né pazzi né fanatici, né tantomeno sentimentali, ma sono soltanto innamorati di sensazioni profonde, di intuizioni vivide ed intense.
Sono uomini che hanno compreso che la maggiore potenza è quella che si esprime sopra noi stessi: e la maggiore vittoria è quella che si riporta sulle nostre debolezze e le nostre paure.
Uomini che un mondo migliore, un “più spirabile aere” non si limitano a sognarlo, ma vanno a cercarlo e sfidarlo, sia pure nel breve spazio di un lancio, sia pure rischiando di pagare il prezzo più alto. Essi che sentono veramente, sensibilmente nel proprio respiro e nel proprio sangue, l’ansia e l’anelito dell’infinito da cui veniamo ed a cui dobbiamo tornare.
“…E noi andiamo più in alto delle aquile. E più rapidi del falco scendiamo. E più leggeri che piume danziamo nell’aria. E più alti sulla terra ci avviciniamo a Dio e sentiamo il respiro dell’Eterno alitarci sul volto teso.
…Il paracadutismo è poesia… E quando la seta schiocca e fiorisce e fa vela nel vento, quando il respiro riprende e le corde si tendono, quando, non più atomo di infinito, ma uomo che danza nell’aria, la nostra discesa ci frena, per renderci interi alla terra, il nostro canto è già spento, la nostra offerta consumata.
Perché la nostra è la poesia dell’attimo al limite con l’infinito, è la poesia della vita al limite con la morte; è la poesia del mortale che attinge e accarezza l’Eterno.”

DAL VOLUME “FOLGORE- STORIA DEL PARACADUTISMO ITALIANO” DI NINO ARENA