I volontari di Memento e militanti della comunità vicentina Rvdis oggi hanno preso parte alla commemorazione in ricordo del barbaro eccidio di Valdobbiadene, perpetrato nella notte tra il 4 e 5 maggio 1945 per mano dei partigiani della Mazzini.
Tra coloro che persero la vita si elencano, oltre a militari della GNR e della X Mas, anche alcuni civili.
I condannati a morte furono divisi in 3 gruppi.

Il primo fu condotto a Saccol, dove i partigiani spinsero i loro prigionieri (tra cui due donne e un vecchio) all’interno di una galleria, finendoli con raffiche di mitra e bombe a mano, facendo poi crollare la galleria con la dinamite. (Svariati brandelli dei caduti vennero recuperati i giorni successivi anche a grande distanza dal luogo della morte). Gli altri due gruppi di prigionieri vennero condotti rispettivamente in località Madean e in località Bosco di Segusino dove, coi polsi legati col fil di ferro, vennero maltrattati, uccisi e depredati.
Solo nel 2005 un Pm militare di Padova avviò un’inchiesta sull’accaduto e su altre efferatezze compiute dai partigiani delle Garibaldi nella zona.
Con la nostra presenza oggi vogliamo ribadire con forza la volontà di non dimenticare fatti così tragici e strazianti, che devono immancabilmente trovare diffusione per fare finalmente luce su tutti gli aspetti della Resistenza, squarciando quell’aura di rispettabilità costruita ad arte in 70 anni di silenzi e menzogne.

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