Come ogni anno, oggi 2 Maggio, vogliamo ricordare ed onorare la Memoria delle vittime della strage di Graglia, perpetrata dai partigiani.
Il 27 aprile 1945, dopo un disperato combattimento durato 14 ore, con la promessa di un trattamento onorevole in rispetto delle leggi militari, si arresero ai partigiani una trentina di Combattenti appartenenti al R.A.U. (Raggruppamento Arditi Ufficiali) e al R.A.P. fra cui 28 Ufficiali cinque Ausiliarie e due mogli di Ufficiali che avevano raggiunto i mariti. Una di queste, moglie del Ten. Della Nave, era incinta di sei mesi.
Considerando la natura dei nemici, non possiamo aspettarci un trattamento onorevole da parte loro nei confronti degli eroici soldati, nè tantomento rispetto per la grande prova di coraggio che avevano dimostrato.
I prigionieri vennero condotti a Graglia(BI) e rinchiusi in un albergo. Da qui seguirono giorni di percosse e sevizie anche ai danni della donna incinta.
Successivamente, il 2 Maggio, vennero condotti all’esterno dell’edificio, divisi in gruppi e massacrati a colpi di mitra. Per ultime morirono le donne.
Non ci fu pietà neanche per la moglie del Ten. Della Nave, scaraventata per terra ed uccisa con una mitragliata assieme alla creatura che portava in grembo.
Una storia triste ed angosciante, che permette di aprire uno spiraglio sulla vera natura dei sedicenti “liberatori”.
Una massa di banditi e disertori, la cui resistenza consisteva sostanzialmente nel nascondersi nelle montagne, mettendo di tanto in tanto bombe per scatenare rappresaglie tedesche.
A guerra finita, uscirono dai nascondigli presentandosi come “salvatori della patria”, per poi vendicarsi principalmente contro civili ed inermi, senza alcuna pietà.
Noi, come prosecutori della Tradizione e custodi del Fuoco Sacro di Roma, non possiamo abbandonarci a lacrime e nostalgismi, il nostro sguardo deve essere necessariamente rivolto verso il futuro ed alla Vittoria.
Questo perchè gli eroici soldati che combatterono l’ultima battaglia per l’Onore d’Italia, morirono con le armi in pugno ed in difese di un’Idea.
Di conseguenza i loro Spiriti, resi eterni dal Sacrificio, sono al nostro fianco e continueranno ad esserci in quest’ultima Guerra dell’Uomo contro la Modernità.
Con questa certezza nel cuore, ricordiamo i nomi degli Uomini e delle Donne che oggi persero la vita, ma non la dignità:
1 Maggiore INVREA Marcello
2 Maggiore GALAMINI Filippo
3 Capitano ANDRIULLI
4 Capitano TOPPI Guido
5 Capitano GILI
6 Capitano CASINI
7 Tenente DELLA NAVE
8 Tenente VISCONTI DI MODRONE Emanuele
9 Sottotenente CANDORELLI Salvatore
10 Sottotenente PICCINELLI Luigi
11 Sottotenente GOBBI Giorgio
12 Sottotenente TOSCANO Guerino – 17 anni
13 Sottotenente MATTARESE
14 Sottotenente CIAMPOLILLO
15 Sottotenente RENZI
16 Sottotenente PICCIONI
17 Sottotenente SCALSEGGI
18 Sottotenente PETRICCI
19 Sottotenente GIOVANNETTI Paolo
20 Sottotenente COLUCCI Gelsomino
21 Sottotenente CANEPA
22 Sottotenente COTTALORDA
23 Sottotenente BRIGANTI Lauro
24 Sottotenente FOSSATI Benito
25 Sottotenente TOSI Romano
26 Sottotenente PAPIANI Giovanni
27 Sottotenente GIACCONE
28 Sottotenente CORTI
29 Ausiliaria ROCCHIETTI Lucia
30 Susiliaria GIRARDI Italia
31 Ausiliaria CHANDRE’ Rina
32 Ausiliaria “ROSA”
33 Ausiliaria “VITTORIA”
34 Civile PAOLUCCI Carla (incinta) – moglie del tenente Della Nave
35 Civile ANTONIETTA – moglie del capitano Toppi Guido
Trentacinque Rose Rosse in ricordo dei Martiri ed un piccolo fiore bianco, per quel piccino brutalmente ed anzitempo strappato alla vita.