LUIGI DE MICHELIS

LUIGI DEMICHELIS
Terrasa Lomellina (Pavia) 13/10/1888 – Lumellogno (Novara) 16/7/1922
Nato il 13-10-1888 a Terrasa Lomellina, combattente in Libia e nella grande guerra, ferito, prigioniero, e fascista della prima ora: morto all’ospedale di Novara a seguito dei fatti di Lumellogno, il 16-7-1922.
In questo giorno, obbedendo agli ordini avuti dai superiori, si portava nella nostra città dove erano incominciate le azioni contro i sovversivi. Venuto a conoscenza che una squadra di fascisti era stata fermata a Lumellogno e maltrattata da elementi teppistici, prese parte ad una spedizione immediatamente organizzatasi, che a mezzo di due auto si portò a Lumellogno per avere spiegazioni dell’atto compiuto. Le macchine entrarono nel paese, dove vennero subito prese di mira dalla popolazione imbestialita e Demichelis che, sprezzante del pericolo, si trovava in piedi sull’automobile venne sbalzato dalla macchina, indi finito a colpi di tridente senza che i suoi compagni, che pure si difesero con tutte le forze, potessero strapparlo all’immatura morte, che non tardò a venire, dato il carattere delle ferite riportate. La salma del martire, auspici i reduci di Lumellogno e la fede dei compagni di lotta, riposa ben custodita nel piccolo cimitero di Terrasa, meta del popolo tutto e di tutti i buoni che, comprendendo il sacrificio compiuto da Demichelis per l’ideale fascista, non mancano di deporre un fiore su quel tumulo glorioso[1].

Partecipò alla guerra italo-turca e al primo conflitto mondiale, durante il quale venne fatto prigioniero. Aderì al fascismo e militò nelle squadre d’azione. Nel luglio del 1922, avendo avuto notizia che dei fascisti erano stati aggrediti a Lumellogno si diresse con altri camerati in quella località. Appena le due auto dei fascisti entrarono in paese vennero circondate da una folla imbestialita. Il De Michelis, che si trovava in piedi sul predellino di una di quelle automobili, venne strappato dalla macchina e assassinato a colpi di tridente[2].

 

[1] Partito Nazionale Fascista – Federazione dei Fasci di Combattimento Novara, “Biografie di Caduti per la Rivoluzione”, Stabilimento Tipografico Cattaneo, 1936 – XIV, p. 10

[2]  Circolo Filippo Corridoni, “Per l’Italia. I Caduti per la Causa Nazionale (1919-1932)”, Edizioni Campo di Marte, Parma, 2002, pp. 52-53